Instagram è diventato uno dei principali mezzi online con cui le persone possono condividere e mostrare il loro mondo tramite fotografie, video o GIF.
La domanda più comune che si pongono gli utenti del famosissimo social network è: meglio avere un profilo privato o un profilo pubblico?
Quando si crea un nuovo account Instagram, è possibile scegliere tra i due diversi tipi di profili.
Poiché non è sempre facile fare una scelta, ti invitiamo a scoprire di seguito le caratteristiche principali delle due tipologie di account, i loro vantaggi e i loro svantaggi.
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ToggleCosa Cambia da profilo Pubblico a Privato?
Instagram è un social network basato sulla condivisione di foto, video e storie.
È noto per i suoi famosi hashtag che raggiungono un pubblico più ampio rispetto alla propria cerchia di follower.
Alcuni utenti del noto social network desiderano, invece, mantenere i propri contenuti in una sfera privata, al sicuro da sguardi e commenti indisceti.
Instagram offre questa opzione ai suoi utenti con il profilo privato.
Gli account privati sono accessibili, previa concessione di autorizzazione del titolare, solo dai follower.
L’account privato è perfetto per l’utente medio di Instagram, ma non ha, evidentemente, gli stessi vantaggi professionali del profilo pubblico.
Gli utenti con un account privato di solito condividono storie e post sulla loro vita quotidiana.
Non usano il loro account Instagram come un marchio personale o un’azienda.
Il vantaggio più evidente di un profilo privato è la possibilità di mantenere il controllo assoluto dei propri contenuti.
Ricordiamo che la procedura per passare da un account personale a un account privato è semplice e veloce:
1) Cliccare sul proprio profilo, quindi sull’icona che rappresenta le tre barre orizzontali, situata in alto a destra dello schermo.
2) Cliccare, quindi, su Impostazioni, quindi su Privacy.
3) Nella sezione Privacy dell’account, far scorrere il pulsante account privato verso destra per rendere privato il profilo.
Il profilo pubblico rende i post e le storie accessibili a tutti gli utenti di Instagram tramite gli hashtag la cui utilità non può apprezzarsi in un profilo privato.
Comunemente, il termine hashtag designa un’etichetta che racchiude e organizza automaticamente i contenuti offerti su un argomento specifico.
In quanto aggregatore tematico, la funzione dell’hashtag è quella di rendere più facile per gli utenti trovare rapidamente post su un argomento o contenuto che li interessa.
Nei social network che ne prevedono l’uso, gli hashtag possono essere inventati proprio dagli utenti inserendo il carattere cancelletto – # – davanti a una parola o frase nel testo.
L’hashtag su instagram è garanzia di visibilità e proprio per questo motivo il loro uso è in contraddizione con l’idea stessa di profilo privato.
Chi non ha interesse, infatti, a rendere pubblici i propri contenuti non ha nessun vantaggio ad avvalersi di questa funzione che, invece, risulta fondamentale per chi (aziende, influencer) ha necessità di divulgare la propria immagine, un prodotto o un qualsiasi messaggio.
Cosa scegliere tra profilo pubblico o privato?
La scelta tra l’avere un profilo pubblico o privato su Instagram dipende esclusivamente dall’uso che si vuole fare della pubblicazione dei propri post.
Il profilo privato si addice alla semplice condivisione di post personali che non hanno l’ambizione di arrivare a molti altri utenti.
Questo tipo di account è utile solo per chi usa i social network come modalità di comunicazione con amici e parenti.
Se, invece, si vuole raggiungere un pubblico vasto per vari motivi (si vuole vendere un prodotto o si vuole semplicemente diventare famosi), il profilo privato non ha nessuna utilità perché limita l’accesso ai post a una cerchia circoscritta.
Quando l’account è pubblico, ogni utente può vedere i post, mettere mi piace, commentare, condividere senza il consenso del titolare del profilo.
È preferibile avere un account pubblico per vari motivi.
In particolare perché la possibilità di interazione con i propri post concessa agli altri, contribuisce a incrementare il proprio tasso di coinvolgimento e, di conseguenza, a far salire il proprio post nelle pagine di esplorazione e in base a un dato hashtag.
La maggiore visibilità genera più visite e favorisce la conversione dei visitatori occasionali in un incremento rilevante dei follower.
Chi ha interesse a pubblicizzare se stesso o un prodotto non ha alcun vantaggio nel rendere i propri post accessibili solo a pochi.
Il profilo pubblico, con il ricorso ben studiato degli hashtag, è garanzia di diffusione e ampia circolazione dei contenuti oggetto sia dei post che delle storie.
In realtà, alcuni marchi preferiscono scegliere l’account privato per due ragioni che cercheremo di spiegare brevemente.
Filtro dei follower
Un account pubblico offre a chiunque abbia un account Instagram la possibilità di seguirlo e non c’è modo di impostare un filtro.
Qualsiasi account, autentico o falso, può seguire un marchio.
Per molte aziende e brand, gli account spam non sono altro che numeri falsi e non hanno alcun valore aggiunto.
È improbabile che questi account generino alcun coinvolgimento e potrebbero persino inviare messaggi di spam con commenti e messaggi inappropriati.
Quindi, un marchio che cerca di filtrare i profili falsi e desidera creare un pubblico autentico al 100% potrebbe decidere di optare per un account privato.
Protezione dei dati
Oggi è molto facile spacciare un contenuto per proprio.
E se questo contenuto non è coperto da copyright o proprietà intellettuale, non è nemmeno possibile sporgere denuncia.
Se un marchio è particolarmente interessato a proteggere i propri contenuti dal furto o dalla copia, la creazione di un account privato può ridurre leggermente questo tipo di rischio.
La scelta tra i due tipi di profilo di Instagram richiede una valutazione attenta, sia che si tratti di un singolo sia che si tratti di un’azienda:
si deve decidere se buttarsi nella mischia per trarre vantaggio della propria visibilità o se selezionare i propri follower per tutelare se stessi e i propri contenuti, pur sacrificandone la maggiore diffusione.
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