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Content Marketing: Cos’é e Come Farlo Correttamente

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Cosa si intende per Content Marketing?

Sono sempre di più le imprese che hanno compreso a fondo il ruolo del Content Marketing, fondamentale quando si desidera migliorare il livello di notorietà del brand, curare la reputazione del marchio, interagire con i clienti, generare lead, aumentare il numero di vendite e, quindi, dare una spinta ai numeri che contano nel mondo del business, ossia utile netto e fatturato.

Era il 1996, quando Bill Gates con la massima “Content is king” evidenziava come la qualità dei contenuti avrebbe contribuito a determinare il vantaggio competitivo di un’azienda.

Contenuti unici, originali, che apportino valore aggiunto a chi li legge, magari risolvendo un problema di routine o uno sporadico, ben formattati si posizionano in maniera ottimale nelle SERP di Google e dei vari motori e appaiono in evidenza nelle prime pagine nel momento in cui gli utenti digitano le loro interrogazioni di ricerca.

Tutto questo aumenta l’autorevolezza del brand, accrescendone la reputazione.

Il Content Marketing, di fatto, è il marketing dei contenuti che spinge utenti del web e semplici lettori a diventare dapprima prospect e lead, vogliosi di ottenere maggiori informazioni al riguardo, poi clienti e, ove possibile, clienti fidelizzati.

Affinché questo sia possibile, i contenuti postati devono essere in grado di intercettare le reali esigenze della nicchia a cui un’impresa intende rivolgersi.

Contenuti scritto ottimamente hanno il merito di generare lead di alto livello qualitativo, pronti a interessarsi a quella determinata offerta commerciale, compilando un form, richiedendo un preventivo, scrivendo un’email con l’intento di avere accurate delucidazioni sui prodotti o sui servizi proposti.

Come si fa Content Marketing?

Nel momento in cui un’impresa inizia a puntare sul Content Marketing, l’intento primario deve essere quello di generare importanti opportunità di natura commerciale.

In uno scenario economico, oggi più che mai critico, dove il mondo delle aziende si impegna a ottimizzare il budget stanziato per le iniziative di marketing, la qualità dei contenuti postati può rivelarsi foriera di risultati eccellenti in ottica aziendale.

Destando l’interesse e la curiosità degli utenti, i contenuti postati possono educarli, ispirarli, divertirli e convincerli ad acquistare.

La produzione di contenuti di qualità, contraddistinti da un considerevole impatto emozionale, non è però semplice, come si potrebbe credere: oltre a una valida idea da comunicare, bisogna scegliere bene la natura del contenuto (testo, video, immagini, audio) e il canale dove veicolarlo.

Solo in questo modo, si avranno maggiori probabilità di intercettare il target di riferimento.

Ecco alcuni passaggi utili da tenere in considerazione in relazione a come si fa Content Marketing.

1. Stabilire obiettivi chiari e realistici

Nel mondo del business, gli obiettivi devono essere sempre chiari e realistici in un determinato lasso di tempo.

Il content marketing può favorire un incremento delle visite sul portale di e-commerce, maggiori vendite, più richieste di consulenza, maggiori partecipazioni a un webinar e così via.

Si tratta comunque di un insieme di risultati propedeutici all’incremento dei profitti e del fatturato.

2. Inquadrare le buyer personas

Qual è il prototipo di cliente che si rivolge a quella determinata impresa, perché nutre interesse nei confronti della sua offerta commerciale?

Grazie alle attività di content marketing, le aziende possono identificare il cliente tipo, tenendo conto di variabili come sesso, età, provenienza geografica, occupazione, interessi, passatempi e molto altro ancora.

Conviene inquadrare al massimo3 o 4 buyer personas e lavorare assiduamente su di queste, al fine di personalizzare i prodotti messi in commercio e i servizi erogati.

Incrociando i dati provenienti dalle ricerche di mercato, dai profili pubblici sui social network, dalle risposte ai sondaggi, e dai questionari, in genere, si possono ottenere dati davvero utili nel definire con precisione chi sono le buyer personas.

3. Definire il buyer’s journey delle varie buyer personas

Per buyer’s journey si intende quel processo mediante il quale il diretto interessato passa dal dover affrontare un problema al ricercare una soluzione per risolverlo.

E quello specifico prodotto o servizio possono rivelarsi la migliore opzione possibile.

4. Scegliere i contenuti idonei

Durante il buyer’s journey, ogni buyer personas deve essere accompagnata tramite il percorso che conduce all’acquisto.

Quali sono le informazioni utili che il diretto interessato valuta nella fase preliminare di ricerca?

Che tipo di contenuti predilige nel momento in cui mette a confronto una determinata opzione con le altre?

Contano di più le caratteristiche tecniche del prodotto, le prestazioni fornite, la componente emozionale o la variabile prezzo?

Le informazioni vanno somministrate al momento giusto in rapporto a quello che cerca il prospect.

I contenuti a quel punto andranno distribuiti in maniera intelligente.

Piattaforme di Marketing Automation si rivelano ottime alleate nel sapere se i lead hanno effettivo interesse nel portare avanti la trattativa di acquisto.

5. Programmare la produzione dei contenuti

Tra gli ostacoli del content marketing si distingue l’execution operativa in materia di programmazione dei contenuti.

Produrre contenuti di alto livello qualitativo non basta : occorre scadenzarli sulla base di un calendario editoriale.

6. Scegliere bene i canali di diffusione dei contenuti

Quali canali impiegare per veicolare in maniera corretta i contenuti?

Affinché si diffondano, raggiungendo la nicchia di riferimenti, bisogna saper scegliere i canali più in linea con l’audience che si vuole intercettare.

Google ad esempio si dimostra il non plus ultra nel momento in cui occorre puntare alle query.

I social network hanno uno stampo dichiaratamente push.

LinkedIn, ad esempio, si conferma il top in ambito di lead generation online, assicurando prestazioni nettamente superiori a Facebook e a Twitter.

Il motivo? Genera traffico qualificato. Ecco perché le imprese puntano su LinkedIn.

7. Massimizzare il ROI

Per massimizzare il ROI, bisogna fare un lavoro di analisi, dove si valuta l’andamento delle campagne di Content Marketing.

Le piattaforme di Marketing Automation, i tool analytics e i software di tracking si rivelano un valido supporto al riguardo.

Valutare se i contenuti postati piacciono e generano engagement risulta fattibile.

Il vantaggio consiste nell’apportare modifiche e correzioni in corso in modo da ottenere risultati sempre migliori.

Partendo da una base di contatti, i tool in oggetto consentono di personalizzare gli invii, tenendo conto degli interessi palesati dagli utenti che si sono connessi al sito web.

Il lavoro di analisi, di fatto, deve essere quanto più accurato possibile.

Qual è l’obiettivo del Content Marketing?

La realizzazione di contenuti eccelsi in termini qualitativi si conferma utile nel rispondere alle svariate necessità dei lead e dei clienti.

L’obiettivo del Content Marketing verte attorno alla creazione di una strategia altamente personalizzata che permetta al target di riferimento di trovare prodotti e servizi di cui ha effettivamente bisogno.

Il Content Marketing migliora la Lead Generation, perché attira i prospect, li trasforma in lead e li converte in clienti.

Se questi ultimi vengono coinvolti ulteriormente, vi sono i presupposti per fidelizzarli.

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